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La penna amica inseparabile.
Con la penna rilascio sulla carta profumo di vita, desideri fioriti e sfioriti, mancanze sfumate, lacrime in lettere, errori corretti... apostrofi spariti, giornate senza punteggiatura.
L' alfabeto danza sulle righe del quaderno sgualcito, il riassunto di poche A di tante Z collezionate dal libro di dolci inpolverato di Zucchero l'ingrediente principale che uso nella vita.
Addolcisco con dolcificanti gli attimi che si sciolgono.
Zucchero a velo vorrei spargere sul mondo con lo spargizucchero rosso rinchiuso nel cassetto con i sogni... tanto Zucchero a velo da imbiancare la crosta terrestre.
Dal cielo bianco Zucchero, i sogni penzolanti dalle nuvole, migliaia e migliaia le loro sillabe, si esercitano sillabando sulla lavagna della vita.
Le nuvole Zuccherose, la pioggia Zuccherella, il vento polline di Zucchero, la nebbia zucchero filato, il gelo ghiacciolo verde Zuccherato.
L'amore trasformato in Zucchero chi rinuncerebbe?
Il gessetto consumo sulla nuvoletta di zucchero rifugio sicuro, fuggo come una bambina che scappa sotto il letto quando la bianca nuvola si gonfia di grigio. Il caffè amaro delle mattine gelide, l'aroma dalla cucina arriva in camera avvolge il senso di vuoto. Gli occhi tristi giocano a nascondino con il gatto dietro la porta chiusa svirgolando tra le gambe.
Dopo il caffè amaro l'amarezza del sole lotta nel cielo martoriato dal fumo nero l'unico raggio di sole scalda dal freddo di Dicembre.
Tempo festoso all'apparenza!
Le luci intermittenti colorate sulle cupole delle chiese la maschera dell'indiferenza smascherano le città del consumismo. Sostituiscono la luce in camera da letto, la lampadina ormai fulminata dalla solitudine, resta il lumino di Novembre servito a illuminare la lapide di tanti morti. Passeggiano nel frastuono cittadino dei mercatini del soldo usato di tasca in tasca dei pantaloni di velluto acquistano sogni e speranze all'ingrosso di chi nudo, rovista nei cassonetti dell'immondizia per imbandire la tavola con l'arrosto avanzato, la fetta di panettone senza canditi, di regali riciclati nella plastica, sotto la panchina l'albero di Natale nel parco vicino casa mia.
A mezzanotte il regalo scartato desiderato ai sepolti vivi e morti: Silenzio.
Il silenzio del crocefisso di legno appeso al muro Gesù ha la faccia di metallo, inchiodato non si muove, non sorride, fermo se ne sta osserva...
Scende dalle stelle nasce nella capanna al freddo gelo di Dicembre...
Dacci sacre famiglie benedette e non maledette...
Dacci il pan d'oro quotidiano con o senza zucchero a velo...
Dacci in regalo un cuore riciclato, differenziato...
Dacci a tutti la cena alla vigilia obbligata...
Dacci a tutti la casa con il tetto...
Dacci un caldo letto...
Dacci regali dal cielo... Non bombe solo azioni buone...
Sorrisi, gentilezza, abbracci, carezze, nella bottiglia di spumante per poter tutti festeggiare.
Rosaria
Con la penna rilascio sulla carta profumo di vita, desideri fioriti e sfioriti, mancanze sfumate, lacrime in lettere, errori corretti... apostrofi spariti, giornate senza punteggiatura.
L' alfabeto danza sulle righe del quaderno sgualcito, il riassunto di poche A di tante Z collezionate dal libro di dolci inpolverato di Zucchero l'ingrediente principale che uso nella vita.
Addolcisco con dolcificanti gli attimi che si sciolgono.
Zucchero a velo vorrei spargere sul mondo con lo spargizucchero rosso rinchiuso nel cassetto con i sogni... tanto Zucchero a velo da imbiancare la crosta terrestre.
Dal cielo bianco Zucchero, i sogni penzolanti dalle nuvole, migliaia e migliaia le loro sillabe, si esercitano sillabando sulla lavagna della vita.
Le nuvole Zuccherose, la pioggia Zuccherella, il vento polline di Zucchero, la nebbia zucchero filato, il gelo ghiacciolo verde Zuccherato.
L'amore trasformato in Zucchero chi rinuncerebbe?
Il gessetto consumo sulla nuvoletta di zucchero rifugio sicuro, fuggo come una bambina che scappa sotto il letto quando la bianca nuvola si gonfia di grigio. Il caffè amaro delle mattine gelide, l'aroma dalla cucina arriva in camera avvolge il senso di vuoto. Gli occhi tristi giocano a nascondino con il gatto dietro la porta chiusa svirgolando tra le gambe.
Dopo il caffè amaro l'amarezza del sole lotta nel cielo martoriato dal fumo nero l'unico raggio di sole scalda dal freddo di Dicembre.
Tempo festoso all'apparenza!
Le luci intermittenti colorate sulle cupole delle chiese la maschera dell'indiferenza smascherano le città del consumismo. Sostituiscono la luce in camera da letto, la lampadina ormai fulminata dalla solitudine, resta il lumino di Novembre servito a illuminare la lapide di tanti morti. Passeggiano nel frastuono cittadino dei mercatini del soldo usato di tasca in tasca dei pantaloni di velluto acquistano sogni e speranze all'ingrosso di chi nudo, rovista nei cassonetti dell'immondizia per imbandire la tavola con l'arrosto avanzato, la fetta di panettone senza canditi, di regali riciclati nella plastica, sotto la panchina l'albero di Natale nel parco vicino casa mia.
A mezzanotte il regalo scartato desiderato ai sepolti vivi e morti: Silenzio.
Il silenzio del crocefisso di legno appeso al muro Gesù ha la faccia di metallo, inchiodato non si muove, non sorride, fermo se ne sta osserva...
Scende dalle stelle nasce nella capanna al freddo gelo di Dicembre...
Dacci sacre famiglie benedette e non maledette...
Dacci il pan d'oro quotidiano con o senza zucchero a velo...
Dacci in regalo un cuore riciclato, differenziato...
Dacci a tutti la cena alla vigilia obbligata...
Dacci a tutti la casa con il tetto...
Dacci un caldo letto...
Dacci regali dal cielo... Non bombe solo azioni buone...
Sorrisi, gentilezza, abbracci, carezze, nella bottiglia di spumante per poter tutti festeggiare.
Rosaria